mercoledì 18 novembre 2020

Aldo e la Doccia Sonora


 CSE per disabili adulti. 

Tempo di COVID 19.

Non si possono distribuire strumenti musicali.

Realizziamo maracas fai da te con riso e fagioli.

Timbri diversi. Interessanti.

Gioco dello specchio sonoro. 

Una persona suona e tutti gli altri lo copiano.

Come se fossero il suo specchio.

Servono empatia e concentrazione.

Aldo si alza in piedi.

Noi tutti ci alziamo in piedi.

Aldo comincia a suonare la maraca alzandola sopra la testa.

Noi lo copiamo.

Aldo sposta lo strumento alle spalle e poi alle  braccia.

Sempre suonando. Noi anche.

Ci accorgiamo che stiamo facendo una doccia sonora.

Ci laviamo le gambe, i piedi, la schiena, la testa, le braccia e anche le parti intime.

Aldo ci guida in questa immersione di suoni.

Il fruscio delle maracas fa venire in mente il suono dell’acqua nel box doccia.

Finita la doccia ridiamo.

Ridiamo tanto.

martedì 17 novembre 2020

Asilo nel bosco

Sono stata invitata a fare un po' di musica con i bambini dell'Asilo nel Bosco di Missaglia presso l'associazione Fuori dalla Scuola, che la mie bambine frequentano da due anni.

La Pedagogia del Bosco prevede che i bambini siano lasciati liberi di scegliere se e come giocare. Non c'è nessuna impostazione rigida e il programma educativo si sviluppa durante l'anno in base a come i bambini creano il proprio percorso di crescita. Si chiama Programma Emergente. 

In funzione di questo impianto educativo ogni intervento dell'adulto è pensato per rilanciare delle possibilità a seguito di un interesse mostrato dal bambino rispetto a un tema specifico.

Quest'anno alcuni bambini dell'associazione hanno mostrato interesse nei confronti della musica e così è stato pensato di fare un Rilancio musicale.

Io e mio marito, Guglielmo Nigro, musicoterapeuta da vent'anni, siamo stati coinvolti in una giornata di asilo. 

Abbiamo portato alcuni piccoli strumenti a misura di bambino e alcuni strumenti importanti (chitarra, djambè e un handpan).

Ci sono stati momenti di dialogo sonoro a due, improvvisazioni di gruppo e un momento di danza di gruppo.
 





 


mercoledì 11 novembre 2020

Covid 19 e Stomp



C.S.E. Centro socio educativo per disabili. Secondo anno di lavoro con il gruppo. Fino all’anno scorso nel gruppo erano in cinque, ma a causa dell’emergenza Covid 19, due partecipanti hanno sospeso la loro partecipazione.

 

A causa della pandemia da quest’anno è impossibile suonare usando gli strumenti musicali perché non si possono toccare oggetti in modo promiscuo. In accordo con l’equipe della cooperativa decidiamo di sostituire gli strumenti musicali con pentole, coperchi e taglieri, oggetti sonori che arrivano dalle nostre cucine.

 

Nei primi incontri ogni partecipante sceglie un oggetto da suonare che spesso rimane quello per tutta l’improvvisazione, togliendo varietà di timbri e di volumi ai suoni prodotti. 

Decido così di mostrare al gruppo un video degli Stomp, un gruppo statunitense di musicisti che suonano oggetti non convenzionali: contenitori della pattumiera, bidoni della benzina, pentole e così via. https://www.youtube.com/watch?v=US7c9ASVfNc

 

Una partecipante, qui la chiameremo Anna, è nuova nel gruppo. Ha una personalità forte e si inserisce subito nelle dinamiche relazionali. Dopo aver visto il video propone di suonare come loro, appendendo gli strumenti. L’idea mi piace subito e ne colgo le diverse possibili varianti.

 

Appendiamo gli strumenti alle spalliere presenti nella stanza, facendo in modo da offrire varietà di timbro e di altezza musicale. Abbiamo diversi materiali, legno, plastica e diversi metalli.

 

A causa delle misure sanitarie di contenimento del virus è necessario mantenere le distanza di almeno un metro dagli altri. Questo ci porta a dover preparare solo due postazioni. 

 

I partecipanti si alternano a formare delle coppie, e realizzano diversi dialoghi sonori. La consegna è sempre la stessa: suoniamo per stare bene, per incontrare l’altro, cercando di ascoltarlo e di incontrarlo, nel suono.

 

Le diverse improvvisazioni hanno caratteristiche differenti e emergono le specifiche emotive e relazionali dei partecipanti: chi è frettoloso e sfugge dalla relazione, chi per natura è più pacato e solitario cerca il proprio suono senza preoccuparsi di incontrare l’altro, chi ha la tendenza ad appoggiarsi su strutture fisse crea un pattern ritmico fisso e non si muove più ad lì…. Alcuni suonano e ridono, si divertono, stanno bene insieme e trovano la giusta sintonia. Ovviamente le osservazioni sono tante e si riferiscono ai singoli partecipanti di questo specifico gruppo, oggi.

 

Anna vuole suonare con me. Inizia con una grande energia, sembra presa da una forte ansia di prestazione. Suona fortissimo, a gran velocità, senza una struttura ritmica riconoscibile. Io resto in ascolto, lei si stupisce che io non suoni come lei. Allora cerco un incontro ma solo il caos la soddisfa. Io suono qui e là. Lei si ferma e ride. Forse il nostro incontro è stato proprio dentro il caos, il suo caos.

venerdì 31 gennaio 2020

l'amore in una lettera d'amicizia

Lui dice di essere innamorato di lei e le scrive una lettera. 

Ce la porta, la leggiamo insieme al gruppo di lavoro. 

Si scopre che lei è già fidanzata con un altro. 

Nella lettera si scopre che il nostro protagonista dice di essere un vero amico e che le scriverà una canzone per il suo matrimonio. 

La bellezza dei sentimenti e la potenza delle parole !!!!


La lotta d'amore

I due protagonisti dicono di essere innamorati della stessa ragazza (che ha già un altro fidanzato). 

I nostri due fanno fatica a sopportarsi e durante gli incontri, ogni scusa è buona per scontrarsi. Sembra un po' una presa di posizione, una forzatura, un doversela prendere con qualcuno per motivi che vanno ben oltre questo innamoramento posticcio.

Abbiamo lavorato su questo difficile rapporto facendoli confrontare con un dialogo sonoro di percussioni. 

Prima hanno suonato senza regole, faticando a trovare un punto di unione. E' emersa tutta la fatica del sentirsi distanti e soli.

Poi hanno fatto il gioco dello specchio sonoro: uno suona e l'altro copia esattamente suoni, ritmi e movenze. Poi si sono invertiti i ruoli. In questa situazione i due protagonisti hanno sperimentato l'andare verso l'altro, cercare di mettersi nei suoi panni, non trattarlo come un antagonista ma come un alleato.

Successivamente hanno provato a suonare insieme, cercando un ritmo comune. Hanno sperimentato come si sta a fare le cose con qualcun'altro invece che contro.

Alla fine dell'incontro uno dei due ha detto: "Io sono in pace".